Agli albori della città il Foro Romano si presentava come un fondovalle paludoso, racchiuso tra le pendici del Palatino e quelle del Campidoglio, percorso da un rigagnolo, il Velabrum, e intriso di acquitrini. Gli abitanti dei villaggi capannicoli sulla sommità dei colli usavano la sottostante valle per lo più come sepolcreto.

Solo con la dinastia regia dei Tarquinii, all'inizio del VI secolo a.C., si intrapresero quei lavori che saranno alla base della successiva fortuna della valle del foro come cuore della città: i re etruschi bonificarono gli acquitrini incanalando le acque del Velabrum nel più antico condotto fognario della città, la Cloaca Maxima, quindi provvederono alla pavimentazione della piazza e a numerosi altri interventi, che fecero di quest'area il centro politico, religioso e amministrativo di Roma.

Scorreremo quindi le pagine di un immaginario libro di storia, con i monumenti davanti ai nostri occhi, entreremo nell’area archeologica dei Fori Imperiali e, attraversandone i sotterranei, proseguiremo nel Foro Romano.

Narreremo di storie e personaggi, da Giulio Cesare alle Vestali, i fasti degli imperatori e l’architettura che si fa politica, e poi saliremo sul Palatino, dove Roma vide la luce, al cospetto della reggia imperiale.